L’entrata in vigore delle nuove aliquote Irpef ha portato molte perplessità tanto da richiedere dei chiarimenti ufficiali.
L’Agenzia delle Entrate nella circolare 2/E ha fornito alcuni dettagli circa le questioni pratiche sull’utilizzo di questi nuovi scaglioni poiché si affronterà adesso la riduzione che riguarderà anche le detrazioni da lavoro dipendente, la no tax area, le detrazioni fiscali generali, le franchigie e gli altri bonus.
Pur essendoci stata una variazione da 4 a 3 scaglioni, quindi piuttosto semplice, sono tutte le conseguenze che questo determina con i calcoli che ognuno deve fare, in relazione al proprio reddito, a rendere la questione quanto mai complessa.
Nel 2024 ci sono tre scaglioni, questo vuol dire che due di quelli esistenti sono stati accorpati. Il primo è fino a 28 mila euro, con il 23% di aliquota e l’imposta dovuta sul reddito corrispondente al 23%. Il secondo scaglione invece è fino a 50 mila euro, con il 35% dell’aliquota e l’imposta dovuta pari a 6440 euro + 35% sul reddito nella fascia tra i 28 mila euro e i 50 mila euro. Il terzo scaglione è quello oltre i 50 mila euro che si applica con il 43% con 14.140 + 43% sul reddito che supera i 50 mila euro.
Una delle novità riguarda la detrazione sul lavoro dipendente che viene specificato è a 1995 euro, quindi viene equiparata la no tax area sia per i dipendenti che per i pensionati a 8500 euro. Attenzione però ci sono altre regole: 690 è l’importo minimo o, per chi è a tempo determinato, 1380 euro. Non ci sono variazioni per chi guadagna oltre i 15 mila euro. La medesima detrazione si applica anche per i compensi derivanti dalle cooperative, indennità, borse di studio, premi, remunerazioni complementari.
Per i lavoratori oltre i 15 mila euro e comunque entro i 28 mila il calcolo da fare è 1.910 + 1.190 x [(28.000 – reddito) / (28.000 – 15.000)], fino a 50 mila euro è 1.910 x [(50.000 – reddito) / (50.000 – 28.000)]. Sopra i 50 mila euro non si applica alcuna detrazione.
L’accorpamento degli scaglioni va a modificare le addizionali IRPEF quindi entro il 15 aprile del 2024 i Comuni e le Regioni devono deliberare una legge con tutti i cambiamenti affinché vengano resi attuativi. Se questo non viene fatto, valgono quelle dell’anno precedente.
Tutte le informazioni sono comunque disponibili dettagliatamente nella specifica INPS e sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono anche fogli di calcolo con tutte le tabelle possibili per farsi un’idea pratica di come questo abbia incidenza diretta sul proprio stipendio, pensione o reddito che sia.
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