Taylor Swif è la regina del pop e si è trovata al centro di un vero e proprio scandalo che ha portato a nuove leggi anche nell’UE.
Quando sei il personaggio più famoso del pianeta, la cantante che genera più incassi di qualunque altra e che riesce a vincere ovunque, tutti cercano di avere un pezzetto di te.
Vero o falso che sia non importa. Alla fine di gennaio Taylor Swift si è trovata, suo malgrado, al centro di quello che può essere considerato il primo vero grande scandalo dell’epoca dell’intelligenza artificiale. La famosissima cantante americana infatti è stata trasformata, grazie all’intelligenza artificiale, in una sorta di nuova pornostar.
Le immagini ovviamente non erano vere e hanno scatenato reazioni globali. Una delle ultime in ordine di tempo è quella dell’Unione Europea. Ci vorrà ancora un po’ di tempo ma la strada è stata già tracciata. Verrà istituita una nuova terminologia di reato proprio per arginare tutto ciò che di brutto e perverso le persone possono cercare di fare con le IA.
Dovevamo davvero arrivare a Taylor Swift per capire che c’è bisogno di maggiore protezione?
Come spesso succede, fino a quando non ci va di mezzo qualcuno di molto famoso è difficile che gli organi di legislazione si muovano con la giusta celerità. Ma se qualcosa di buono può uscire dallo scandalo a base di immagini deep fake di dubbio gusto con al centro la star mondiale Taylor Swift è proprio che ora il problema dei deep fake viene preso seriamente e se ne parla smettendo di pensare che si tratti di una qualche forma di goliardia digitale.
All’interno dell’Unione Europea stanno per diventare (ancora più) illegali quindi moltissime immagini che, generate da utenti senza scrupoli, risultano essere una nuova frontiera per la pedopornografia e l’umiliazione del prossimo. La legge non arriverà prima del 2027 ma il percorso, piuttosto lungo, almeno è già iniziato.
C’è da tenere presente che esistono già diverse leggi a riguardo ma, nei fatti, chi si occupa di far rispettare queste leggi si trova spesso senza gli strumenti adeguati. Una forma di legislazione più chiara e che soprattutto si renda effettivamente conto di quello che può succedere online può aiutare anche a proteggere quei minori che diventano sempre più frequentatori di internet e che potrebbero a loro volta essere utilizzati come materiale di partenza per immagini deep fake pedopornografiche oppure diventarne involontari spettatori con tutte le conseguenze che nell’uno e nell’altro caso a livello psicologico si possono immaginare.
L’intelligenza artificiale è destinata a rimanere e ad accompagnarci sempre più nelle attività di tutti i giorni. Si tratta di uno strumento le cui potenzialità non sono state espresse ed è per questo che tutti gli organi legislativi mondiali devono rimanere aperti e pronti per creare una cornice di legalità che ne permetta un utilizzo consapevole e sicuro per tutti.