L’elisir di lunga vita? Un sonno migliore. Ebbene sì: ora lo conferma anche la scienza. Scopriamo i risultati di uno studio condotto su uomini e donne.
Recentemente un team di scienziati e ricercatori diretto dal dottor Frank Qian della Harvard Medical School e del Beth Israel Medical Center di Boston negli Stati Uniti ha studiato gli effetti a breve, medio e lungo termine di diverse abitudini di sonno nella vita di uomini e donne, sulla base di un dato di particolare rilievo: uno statunitense su tre, ovvero il 33,33% della popolazione, ha un deficit più o meno grave di riposo.
Quali sono le conseguenze di questo deficit? E come cambia la vita degli individui se lo si debella attraverso l’acquisizione di nuove e virtuose abitudini di rilassamento profondo? Ebbene, i risultati hanno dimostrato evidenze entusiasmanti: basterebbe, infatti, adottare cinque nuove consuetudini per consentire alle donne di vivere 2,5 anni in più ed agli uomini ben 5.
Lo studio ha coinvolto oltre 172.000 persone nell’arco di tempo complessivo di un quinquennio, ovvero tra gli anni 2013 e 2018: “Se riusciamo a migliorare la qualità del sonno, identificando i disturbi che lo compromettono, potremmo essere in grado di prevenire parte della mortalità prematura”, ha dichiarato il dottor Qian, confermando le evidenze dello studio. Quali sono dunque le 5 abitudini da applicare al sonno in grado di allungarci la vita?
Come affermato dal dottor Raj Dasgupta, specialista del sonno e professore associato presso la Keck School of University of Southern California, “l’irregolarità nei tempi e nella durata del sonno è stata collegata ad anomalie metaboliche e a un rischio più elevato di malattie cardiovascolari”. Ed ha quindi proseguito: “Incoraggiare il mantenimento di programmi di sonno regolari con durate di sonno costanti può essere una parte importante delle raccomandazioni sullo stile di vita per la prevenzione delle malattie cardiache”.
In altre parole: oltre alla qualità ed alla quantità del sonno, essenziale risulta mantenere regolarità nelle proprie abitudini di riposo. Un ambiente fresco, buio, su supporti distensivi e rilassanti, per una durata complessiva tra le 7 e le 8 ore, che consenta di addormentarsi facilmente e velocemente ed anche di mantenere il sonno ininterrotto per l’intera durata del riposo (badando in particolare all’alimentazione ed al consumo di alcol e tabacco): questi gli ingredienti principali per rigenerare al meglio il nostro organismo e rafforzare il metabolismo, rendendolo di conseguenza più sano, performante e longevo.
E qual è il motivo di una differenza così significativa tra gli uomini e le donne? Ebbene, al momento risulta ancora difficile a dirsi: una delle cause potrebbe essere il fenomeno dell’apnea ostruttiva del sonno, che indica la tendenza della respirazione di fermarsi costantemente ogni pochi minuti per alcuni secondi durante le ore di sonno.
Secondo il dottor Dasgupta, le donne “con apnea ostruttiva notturna spesso vengono sottodiagnosticate o diagnosticate erroneamente, perché potrebbero non presentare i classici sintomi che vediamo quando valutiamo gli uomini”. Gli studi dunque sono tutt’ora in fase di prosecuzione.
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