La rata di febbraio dell’IRPEF sarà più costosa. Scopriamo di quanto, perché e cosa bisogna verificare. Si può alleggerire l’onere?
La seconda rata del secondo acconto IRPEF relativo all’anno 2023 avrà un importo maggiore rispetto alla prima rata. Calcoliamo quanto si pagherà in più il 16 febbraio 2024 rispetto al 16 gennaio 2024.
Chi ha dilazionato i pagamenti IRPEF si troverà a dover pagare una rata superiore rispetto a quella del primo mese dell’anno. La rateizzazione è stata concessa dal Governo insieme alla proroga del versamento da novembre 2023 a gennaio 2024. Una possibilità che tante Partite IVA hanno accolto e solo per alcune sarà consentito alleggerire l’importo del secondo acconto.
Andiamo per gradi ricordando che è in atto una Riforma IRPEF che va in molteplici direzioni. Ci sono nuove aliquote nel 2024 con la riduzione delle fasce e l’accorpamento dei redditi entro i 15 mila euro ed entro i 28 mila sotto l’aliquota del 23%. Altre novità riguardano la detrazione da lavoro dipendente con un aumento di 75 euro, la riduzione delle detrazioni spettanti per determinati oneri in caso di redditi superiori ai 50 mila euro e l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese. Ma torniamo al pagamento della seconda rata del secondo acconto IRPEF.
La cifra è maggiorata del 4% rispetto a quella del mese di gennaio e sarà tale fino a maggio 2024 quando i contribuenti dovranno pagare l’ultima rata della dilazione. I titolari di Partita IVA hanno alleggerito il pagamento se persone fisiche che nel corso del 2022 hanno dichiarato ricavi/compensi entro i 170 mila euro. Questi lavoratori hanno potuto rateizzare in cinque rate mensili l’importo del secondo acconto IRPEF in scadenza il 30 novembre 2023.
Con ricavi/compensi superiori ai 170 mila euro, invece, la dilazione non è stata possibile sia per le partite IVA individuali che per le persone fisiche socie di società o associazioni con tassazione del reddito per trasparenza e per i soggetti diversi da persone fisiche. La scadenza per questi lavoratori è rimasta fissata al 30 novembre scorso con riferimento al secondo acconto.
Il conteggio di ricavi e compensi riguarda, come detto, tutti quelli dichiarati per l’anno 2022. In caso di esercizio di più attività con diversi codici ATECO occorre sommare tutti i ricavi e compensi. Stesso discorso se la persona fisica svolge sia attività di lavoro autonomo che di impresa. Nella rateizzazione, poi, sono ammesse unicamente le imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi ossia l’IRPEF e le imposte sostitutive dell’IRPEF.
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