Assegno di mantenimento per moglie e figli, arrivano tanti arretrati: ecco come fare e cosa è cambiato recentemente.
Esistono soluzioni per recuperare gli arretrati di assegno di mantenimento a moglie e figli: ecco come fare per poter ricevere tutti i soldi che non sono stati versati fino ad ora.
Quando c’è un divorzio non è mai piacevole per nessuno, soprattutto se ci sono dei figli di mezzo, ma quello che resta sono le responsabilità che entrambi i genitori si devono prendere. L’ex marito, che generalmente lascia la casa coniugale a moglie e figlio, chiaramente non può vivere la sua vita da single senza prendersi più cura della famiglia.
Ecco che la legge gli impone l’obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento. Qui però si apre un mondo: non tutti lo rispettano, ma ecco come fare per recuperate tutti i soldi arretrati.
Quando l’ex marito, nonostante l’obbligo di legge, non versa il mantenimento a moglie e figli o salta i pagamenti, bisogna ricorrere a delle soluzioni. Queste possono essere di tipo civile, con l’invio di una lettera di diffida, ma anche di tipo penale tramite querela. L‘assegno di mantenimento consistite in un versamento periodico, fatto ogni mese in genere, che viene versato al coniuge economicamente più debole, e ai figli.
Questo viene fissato da un giudice e quindi quando questo obbligo non viene rispettato c’è un modo per recuperare i soldi, e anche gli arretrati: ecco come si può fare. La via legale civile è quella della lettera di diffida in cui si indica il tempo, solitamente 15 giorni, entro i quali il coniuge deve procedere al pagamento, pena la via penale: ovvero la querela. Si può procedere infatti anche con un decreto ingiuntivo, fino al pignoramento anche dello stipendio pur di saldare il mantenimento dovuto.
Quando il marito riceve il precetto ha tempo 10 giorni per pagare tutto altrimenti si può procedere, nei 90 successivi, con la richiesta di pignoramento. La via penale invece prevede la querela che si può fare rivolgendosi alle forze dell’ordine come i Carabinieri e la Questura. In questo caso però le pene non sono solo economiche, ma se le mancanze del genitore sono reiterate possono subentrare conseguenze legali.
Raramente i giudici propendono a questa soluzione (l’interesse è quello di tutelare il figlio e dunque di consentirgli di stare sia con la madre che con il padre), ci dev’essere la richiesta dell’ex moglie a proposito e delle prove concrete della mancanza di volontà da parte dell’ex marito di evadere le proprie responsabilità economiche e genitoriali, ma nei casi più gravi è possibile che il padre possa perdere la patria potestà.
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