Per ogni beneficio c’è un prezzo da pagare. Se vai in pensione prima non puoi avere certi redditi o ti sospendono l’assegno.
Chi troppo vuole, nulla stringe. E così se vai in pensione prima dovrai rinunciare ad incassare determinati redditi oppure l’Inps ti sospenderà l’assegno previdenziale.
Tutto non si può avere. Men che meno se di mezzo c’è l’Inps. Molte persone sfruttano misure di pensione anticipata per uscire dal lavoro qualche anno prima rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero. Questa scelta, però, comporta un prezzo da pagare.
L’istituto di previdenza sociale ha messo in chiaro una volta e per tutte che la pensione anticipata non è compatibile con il reddito da lavoro. In pratica non puoi andare prima in pensione e poi tornare ad occupare la tua scrivania e percepire anche uno stipendio. Se l’Inps ti scopre sono guai: la pensione ti verrà immediatamente sospesa. Tuttavia questa regola vale solo per alcuni tipi di pensione anticipata.
Pensione anticipata e reddito: ecco quando non sono cumulabili
Molte persone scelgono di accedere alla pensione con qualche anno di anticipo ma poi, rendendosi conto che l’assegno previdenziale è insufficiente a far fronte ai costi della vita, vorrebbero tornare a lavorare. In alcuni casi, però, pensione e reddito da lavoro non sono cumulabili.
Chi accede alla pensione anticipata con Quota 100, Quota 102, Quota 103, Ape sociale poi non può tornare a lavorare. La pensione percepita con queste tre misure non può essere cumulata con un reddito da lavoro. Eccezione fatta per lavori autonomi occasionali fino a 5000 euro lordi l’anno. Potrai percepire altre forme di reddito come quelle derivanti dall’affitto di eventuali abitazioni o terreni. Ma non potrai assolutamente percepire redditi da lavoro.
Se dopo essere andato in pensione con una delle tre misure sopra menzionate, torni a lavorare e l’Inps lo scopre non solo l’assegno previdenziale ti verrà sospeso ma dovrai anche restituire le mensilità percepite. Pertanto se sei andato in pensione con una di queste misure oppure sei in procinto di andarci, sappi che poi non potrai più tornare a lavorare anche se il tuo assegno mensile dovesse essere troppo basso per vivere. Questo divieto cadrà solo una volta che avrai compiuto 67 anni. A quel punto ti spetterà la tua pensione di vecchiaia ordinaria e, se vorrai, potrai anche tornare a lavorare.
Infatti è possibile tornare a lavorare e a versare contributi dopo essere andati in pensione a 67 anni oppure dopo aver fruito della pensione anticipata ordinaria che prevede l’uscita dal lavoro al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini oppure 41 anni e 10 mesi per le donne. In questi casi non c’è nessuna incompatibilità tra reddito da pensione e reddito da lavoro.